Cuba è sinonimo di musica. Dai ritmi del son al contagioso sabor della salsa, quest’isola ha dato vita a generi musicali che hanno conquistato il mondo. La sua ricchezza musicale riflette una fusione culturale unica, in cui si intrecciano radici africane, spagnole e caraibiche.
La musica cubana ha influenzato profondamente lo sviluppo dei ritmi latini internazionali e ha anche dato vita a scenari iconici in cui questa tradizione si vive intensamente. Esplorare la musica cubana significa addentrarsi in una parte essenziale della sua identità e vivere un’esperienza autentica tra le cose più belle del Paese.
Ritmi che hanno segnato la storia della musica cubana
La musica cubana è uno dei pilastri più solidi della nazione. Racconta la sua storia, le sue tradizioni e l’anima del popolo cubano. I suoi musicisti e artisti hanno brillato oltre i confini, portando il loro talento nel mondo: Miguel Matamoros, Benny Moré, Dámaso Pérez Prado, Chano Pozo, Bebo Valdés, Juan Formell, Silvio Rodríguez, Chucho Valdés… sono solo alcuni dei nomi che hanno fatto vibrare generazioni intere.
Su quest’isola sono nati generi musicali che oggi costituiscono una parte fondamentale del patrimonio musicale dell’America Latina e del mondo. In questo viaggio, mettiamo in evidenza sei ritmi cubani che hanno segnato una svolta per la loro ricchezza sonora e la loro capacità di far ballare, emozionare e raccontare storie. Ognuno di essi è un riflesso profondo del carattere, della creatività e dell’anima della sua gente.
Danzón, il primo ritmo nazionale di Cuba

Nato alla fine del XIX secolo, il danzón ha visto la luce ufficialmente con il brano “Las alturas de Simpson”, composto da Miguel Faílde nel 1879. Considerato il primo danzón della storia, ha segnato l’inizio di una nuova era nella musica dell’isola.
Il danzón è l’erede diretto della contradanza spagnola, giunta a Cuba nel XVIII secolo. Tuttavia, con il passare del tempo e il mescolarsi delle culture tipico dell’isola, questo ritmo ha assunto caratteristiche creole: ha assorbito influenze afro-cubane, francesi e spagnole, oltre a elementi del folklore e della musica popolare. Il risultato è stato un genere elegante, lento e cadenzato, perfetto per il ballo da sala, che ha presto conquistato i salotti dell’alta società cubana.
Durante i primi decenni del XX secolo, il danzón si è evoluto incorporando nuovi suoni come il son cubano e il son montuno, acquisendo una maggiore ricchezza ritmica e complessità. È in quel periodo che nascono grandi orchestre che diffondono il genere e lo portano a un pubblico ancora più vasto, sia a Cuba che all’estero.
La sua influenza ha superato i confini, trovando una seconda patria in Messico, dove il danzón è diventato un simbolo culturale. Nonostante il passare del tempo, questo ritmo continua a essere un punto di riferimento fondamentale nella musica cubana e a essere vivo nelle sale da ballo tradizionali, nei concerti e nei festival. Il danzón è senza dubbio il primo grande emblema musicale di Cuba e una solida base su cui si è sviluppata gran parte della musica popolare che conosciamo oggi.
Mambo, il ritmo che ha conquistato il mondo

Nato a Cuba alla fine degli anni ’30, il mambo è uno dei ritmi più elettrizzanti e contagiosi della musica cubana.
Questo genere è nato come evoluzione del danzón, grazie alla creatività e all’innovazione dei fratelli Israel “Cachao” e Orestes López, che hanno aggiunto elementi africani, una maggiore sincopazione ritmica ed eliminato la voce, dando tutto il protagonismo agli strumenti. Il risultato è stato un nuovo stile pieno di energia, con una base ritmica vibrante che invita a muoversi.
Il mambo si caratterizza per il suo ritmo sincopato, con quattro passi per battuta, e per uno stile di ballo dinamico, forte e veloce. La sua popolarità è cresciuta rapidamente sull’isola, ma è stato grazie a personaggi come Dámaso Pérez Prado, noto come il “Re del Mambo”, che il genere ha varcato i confini nazionali, diventando un fenomeno internazionale, soprattutto negli Stati Uniti e in Messico.
Benny Moré, con la sua voce inconfondibile, ha contribuito a rendere celebre il mambo, fondendolo con altri generi cubani e portandolo alla ribalta della scena musicale. Il ritmo ha conquistato le piste da ballo degli anni ’40 e ’50 e ancora oggi viene insegnato come parte del repertorio classico del ballo da sala. Inoltre, il mambo ha dato origine a nuovi generi, come il cha cha cha, che presenta alcuni elementi della struttura originale, ma con un ritmo più lento e accessibile.
Il mambo non ha conquistato il mondo solo per il suo suono esplosivo, ma anche per la sua capacità di reinventarsi. Ascoltare il mambo significa sentire il battito di un’epoca d’oro e il genio creativo della musica cubana.
Chachachá, l’essenza del ballo cubano

Il chachachá è nato a Cuba nel 1953 grazie al violinista e compositore Enrique Jorrín, che voleva creare un ritmo più facile e accessibile a tutti. Partendo dalle sue canzoni, Jorrín ha aggiunto cori facili da ricordare, che hanno aiutato i ballerini a muoversi meglio e a passare da una parte all’altra. Così è nato un nuovo tipo di musica che è diventato subito famoso nelle discoteche.
Il chachachá viene dal danzón e dal son montuno, ma ha una struttura più chiara e un ritmo forte che invita a ballarlo con i piedi. Il suo nome viene dal suono delle scarpe che ballano, che ricordano la cha-cha-chá.
Durante la sua crescita, questo tipo di musica ha preso forma con l’aiuto di gruppi musicali chiamati charanga, che usavano strumenti come i timbales, il basso, il flauto, il pianoforte e i violini, creando un suono nuovo e coinvolgente. Gruppi come l’Orquesta Aragón, Los Cariñositos e l’Orquesta América sono stati molto famosi nel chachachá, portando questo genere alla radio, nelle sale da ballo e sui palcoscenici internazionali.
Oggi il chachachá è ancora uno dei ritmi più amati da chi si avvicina alla musica cubana. La sua melodia e il suo ritmo coinvolgente sono l’ideale per iniziare a ballare nell’isola.
Rumba, l’anima africana di Cuba
La rumba è uno dei balli più antichi e veri di Cuba. Anche se viene dall’Africa, col tempo è diventato una parte importante della cultura cubana ed è considerato uno dei suoi balli più tipici. È nato nel 1700 nelle baracche e nelle piantagioni di zucchero, come modo per esprimere le emozioni, celebrare la vita e mantenere vive le radici africane. Poi, è rimasto forte nei quartieri poveri dell’Avana e nelle zone rurali.
Ci sono tre tipi principali di rumba: la Yambú, più lenta e tranquilla; la Columbia, veloce e piena di energia; e la Guaguancó, la più famosa, che si balla in coppia con movimenti sensuali e allegri.
La rumba ha tamburi (“tumbadoras”) e canti, e trasmette sempre forza, ritmo ed emozione. Anche se per tanti anni è stata ignorata, oggi è un simbolo importante della cultura mista di Cuba e ha influenzato molti altri tipi di musica, come il mambo, la conga o il chachachá. Ora è famosa in tutto il mondo e si vede spesso per strada, nei locali e nei festival di Cuba.
Conga, il ritmo delle strade e dei carnevali
La conga è una danza tradizionale di Cuba, molto famosa e allegra, che fa parte delle feste popolari fin dall’inizio. Anche gli schiavi africani, già in epoca coloniale, si riunivano in giorni speciali, come il Giorno dei Re, per cantare e ballare con tamburi e strumenti semplici. Da questa tradizione è nata la conga.
Questo ritmo coinvolgente attira molte persone. Basta che si senta suonare una conga per strada perché la gente si unisca al ballo, cantando e muovendosi in fila al ritmo dei tamburi. È così che sono nati i carnevali cubani, dove la conga è la danza più famosa.
Oggi è ancora la musica di feste famose come il Carnevale di L’Avana, quello di Santiago de Cuba o le tradizionali Parrandas di Remedios e Bejucal. Ogni regione ha dato il suo contributo, ma in tutte la conga è ancora un simbolo di gioia, unione e identità cubana.
La conga non è una danza con passi precisi, ma una festa in cui la gente si diverte seguendo il ritmo. Queste feste sono parte della cultura di Cuba e offrono a chi le vive e a chi le visita un’esperienza piena di musica, colore e tradizione.
Son cubano, la base della musica moderna dell’isola

Il son cubano è la musica tradizionale di Cuba e ha influenzato molto la musica latina. È nato alla fine del 1800 nell’est dell’isola e ha iniziato a diventare famoso nel 1900 grazie alla radio e a gruppi come il famoso Septeto Nacional di Ignacio Piñeiro, che ha reso famosi per sempre pezzi come “Échale salsita”.
All’inizio, il son era considerato musica dei quartieri poveri, ma è diventato popolare in tutta la nazione e anche in paesi come Porto Rico, Messico, Colombia e Repubblica Dominicana. Da questa musica sono nate tante varianti, come il son montuno, il changüí, il mambo e il chachachá.
Il son si è fuso con altri stili come il jazz, il bolero e il danzón, e ha dato la base ritmica a molte canzoni cubane. È stato il luogo dove hanno studiato grandi musicisti cubani. Dalla bossa nova è nata la salsa, il ballo che oggi piace in tutto il mondo.
Dove ascoltare e ballare musica cubana dal vivo
Oltre alle sue spiagge e alle città coloniali, Cuba ha una cultura famosa in tutto il mondo: la sua musica e i suoi balli. Per questo è conosciuta come l’Isola della Musica”, un luogo dove il ritmo si sente in ogni angolo e il ballo fa parte della vita delle persone. Cantanti famosi come Celina González, i trovatori Sindo Garay e María Teresa Vera, o i grandi musicisti Ignacio Piñeiro, Compay Segundo e Ibrahim Ferrer hanno lasciato un’impronta importante nella storia della musica cubana. Le loro canzoni sono ancora vive e si sentono sia nei campi che nelle città.
In questo viaggio da ovest a est dell’isola, ti facciamo scoprire sei posti bellissimi dove ascoltare la musica tradizionale cubana dal vivo. Questi posti sono quelli che hanno portato in tutto il mondo il ritmo e la passione di questa musica.
Centro Culturale Polo Montañez, a Viñales
Viñales è un paesino pittoresco situato nella stessa valle, nella provincia di Pinar del Río. È famoso per la sua natura unica, con grotte, fiumi, foreste e le famose formazioni di mogotes. Dopo aver esplorato il paesaggio, una visita notturna al Centro Culturale Polo Montañez è l’ideale per immergersi nella musica tradizionale cubana.
Questo spazio è stato creato per ricordare Polo Montañez, un semplice contadino diventato un famoso compositore a Cuba. Curiosamente, una delle sue canzoni, “Flor pálida”, è diventata famosa in tutto il mondo grazie a Marc Anthony. Il centro, vicino alla piazza principale di Viñales e alla chiesa, ha un’atmosfera tradizionale e offre musica dal vivo. Oltre a gustare alcuni dei migliori mojito della zona, i visitatori possono ballare il casino, una danza cubana simile alla salsa, e imparare i primi passi con istruttori e musicisti locali.
L’Avana, il centro della musica cubana

Nella capitale di Cuba, la musica si sente in ogni angolo e la vita notturna è un festival di suoni e balli. L’Avana ha posti famosi dove puoi ascoltare la vera musica cubana dal vivo. Uno dei più famosi è La Casa de la Música a Miramar, sulla calle 20 all’angolo con la 35, nel quartiere di Playa.
Questo posto è famoso per il son, la salsa e la timba, con orchestre famose che suonano dalla sera fino all’alba. Qui, oltre a sentire grandi gruppi come Los Van Van o Havana D’Primera, i visitatori possono imparare i passi base del ballo cubano e ballare con le persone del posto. Con un buon mojito in mano, la serata diventa una vera festa con musica cubana.
Un altro locale famoso è “El Tablao del Gran Teatro de La Habana”, nel centro storico. In questo posto fanno spettacoli di musica tradizionale cubana, dove il son e la rumba si mischiano con la danza in un’atmosfera più intima e elegante.
Varadero è più di sole e spiaggia
Varadero, la destinazione turistica più famosa di Cuba, ha molto più da offrire che le sue belle spiagge.
Di notte, questa località di mare si riempie della magia dei balli tradizionali cubani e dell’energia di chi sa ballare al ritmo della musica dell’isola. Ci sono tanti posti dove ascoltare la musica dal vivo: il cabaret Cueva del Pirata, il Bar Casablanca, la discoteca La Bamba e il Club Mambo.
Uno dei posti più consigliati è la Casa de la Música Varadero, sulla Avenida Playa, tra le strade 42 e 43. Lì puoi bere mojito buonissimi mentre ascolti canzoni cubane e vedi ballerini che ti insegnano i passi base per muoverti come un vero cubano.
La Canchánchara di Trinidad

Trinidad è una città con più di 500 anni di storia, a circa 350 chilometri dall’Avana. È una delle mete più visitate di Cuba per i suoi bellissimi edifici storici.
In uno dei suoi vecchi palazzi c’è La Canchánchara, probabilmente la taverna più famosa della zona, famosa per l’atmosfera vera e per la bevanda che le dà il nome. La canchánchara è un drink tradizionale fatto con miele, succo di limone e alcol. Si serve in un bicchiere di terracotta.
I soldati mambises dell’Esercito Liberatore bevevano questa bevanda durante la guerra d’indipendenza nel 1800. Al bar La Canchánchara, i baristi preparano circa 150 drink al giorno. Anche se all’inizio la miscela di miele e alcol può sembrare strana, presto vorrai provarne altri, mentre ti godi i boleros e i sones di Miguel Matamoros suonati da un trio di musicisti tradizionali.
Santa Clara, la musica è al centro di tutto!
Santa Clara, la capitale di Villa Clara, ha un centro culturale molto originale e pieno di vita: Il Mejunje. È stato fondato da Ramón Silverio tra le rovine di una vecchia casa in Strada Marta Abreu, vicino a Piazza Leoncio Vidal. Questo spazio è un punto d’incontro imperdibile per chi visita la città, grazie alla buona energia dei suoi visitatori e alla sua offerta culturale varia.
Il Mejunje è un posto dove si suona musica tradizionale cubana e tanti altri generi musicali. Tutti i lunedì alle 17:00, il musicista José Vizcaíno offre il suo spazio chiamato “Arráncame la vida”, dedicato alla canzone romantica. Il giovedì, dalle 23:00, c’è la famosa jam session di trova “La Trovuntivitis”, dove un gruppo suona le proprie canzoni con influenze della trova tradizionale, del son e della guaracha. È il momento perfetto per conoscere nuova gente e ballare.
Ma la cosa più attesa è “El Viernes de la buena suerte”, quando il famoso gruppo Los Fakires suona per il pubblico, facendolo divertire con la sua musica tradizionale, che è vera e autentica e che li ha portati in giro per il mondo.
Il Mejunje è molto più che musica: le sue pareti sono piene di graffiti e disegni, ha una galleria d’arte, una sala teatro, un caffè e un bar dove si vendono cocktail cubani a prezzi bassi. È un posto pieno di cultura che mostra la vita dei bohème e l’anima di Santa Clara.
Santiago de Cuba, la città dove nasce la musica cubana

Questo viaggio musicale a Cuba finisce nella sua culla più vera: Santiago de Cuba, la città dove sono nati il son, la trova e tanti altri generi tradizionali che definiscono la musica dell’isola.
Nel centro della città, in Calle Heredia tra San Félix e San Pedro, c’è un posto famoso: la Casa de la Trova Pepe Sánchez. È nata negli anni ’50 da Virgilio Palais, un venditore di tabacco che cantava senza musica nel suo piccolo locale per attirare i clienti, e in poco tempo è diventata un posto dove trovatori e bohémien si incontrano.
Oggi è ancora un posto magico dove le vecchie canzoni d’amore prendono vita ogni sera, con la chitarra, il rum, i sigari e il pubblico che si intrattiene. Qui sono passati personaggi famosi come Paul McCartney, Víctor Jara, Gabriel García Márquez, Nicolás Guillén, Mario Benedetti e Harry Belafonte.
Qui si sono esibiti grandi musicisti cubani come Eliades Ochoa, Omara Portuondo, Compay Segundo, Adalberto Álvarez ed Elena Burke, che hanno lasciato il loro segno in questo luogo importante per la musica.
Il rapporto tra musica e cibo a Cuba
A Cuba, la musica e il cibo non sono solo da mangiare, ma anche da cantare, ballare e festeggiare. Questo legame stretto tra sapori e suoni dice molto del carattere dei cubani: allegri, creativi, con una capacità unica di dire molto senza dire tutto, lasciando spazio al doppio senso e all’umorismo.
Molti artisti famosi hanno usato piatti tipici e riferimenti alla cucina come metafore per parlare di amore, desiderio, vita di tutti i giorni o anche per fare critiche sociali nascoste. In questi testi divertenti si mischiano tradizioni, mode e un po’ di malizia che piace subito al pubblico.
Oggi ti invitiamo a scoprire alcuni piatti cubani che hanno dato ispirazione a canzoni famose. Perché sull’isola, il ritmo e il sapore vanno insieme, e non c’è modo migliore per conoscere l’anima dell’isola che assaggiarne i sapori… mentre in sottofondo si sentono accordi di guaracha, son e bolero che ricordano la cucina creola.
Farina di mais creola e la sua presenza nella musica
A Cuba, anche una canzone semplice può diventare famosa, come è successo con “Harina de maíz criolla”, scritta da Lino Rengifo e cantata dal famoso gruppo Son 14. La canzone è famosa soprattutto per il ritornello che tutti si ricordano: “Harina de maíz, criolla; caserita pon la olla…” Fa venire voglia di ballare e di mangiare.
Questo piatto tipico, facile da fare ma buono, è un piatto cubano fatto in casa. Si fa con farina di mais secca cotta in acqua, con passata di pomodoro, aglio, cipolla e peperoncino. Se aggiungi dei chicharrones o delle masitas di maiale fritto, diventa una vera bontà creola.
È facile e comodo: fai bollire l’acqua con il sale, aggiungi i condimenti già soffritti e la farina, mescolando forte per evitare grumi. Alcuni lo mangiano con picadillo di manzo, pasta di granchio o uovo fritto, a seconda di quello che si ha in casa.
Questo piatto semplice e buono è entrato anche nella musica cubana, mostrando che la cucina e la musica hanno qualcosa in comune: rendono le persone felici e riempiono la pancia.
“Sorpresa di farina con patate dolci”: un ritmo in cucina
La farina di mais è di nuovo al centro della musica popolare cubana con la canzone “Sorpresa di farina con patata dolce”, un son montuno scritto da Marta Valdés e reso famoso negli anni ’60 da Pacho Alonso e il suo gruppo. Questa canzone, che si trova nell’album “Tú sabes mucho”, parla di un piatto cubano che piace tanto a tutti: la farina con la patata dolce.
La patata dolce, un ingrediente importante nella dieta degli agricoltori cubani, si unisce alla farina per fare un piatto semplice ma molto buono, che piace molto nelle zone rurali. È una ricetta semplice, di quelle che ricordano i pranzi in famiglia e i sapori di quando eravamo piccoli.
La canzone è così famosa che oggi, se a Cuba chiedi la farina di patata dolce, qualcuno ti risponde cantando con malizia: «Dove vuoi che ti metta il piatto?». Ancora una volta, il fornello e la musica si uniscono nella cultura cubana, dove anche i piatti più semplici possono diventare canzoni che fanno ballare e stimolano l’appetito.
Quimbombó che scivola tra il cibo e la trova
«Quimbombó que resbala pa la yuca seca, quimbombó…, pa la yuca seca…» Tutti i cubani conoscono questa canzone.
Il quimbombó, una sorta di baccello verde e morbido, è la star di una delle canzoni più amate della musica cubana. La canzone l’ha scritta Luis Martínez Griñán, conosciuto come Lilí, e negli anni ’50 è diventata famosa grazie a Félix Chapotín e Miguelito Cuní. Ma oltre al ritmo che entra nella testa, il testo ha quell’umorismo cubano che ti fa ridere, e fa anche un po’ ridere la cosa di fare l’amore.
In cucina, il quimbombó diventa un bel piatto di carne, spesso con gamberetti secchi, carne di gallina, igname o sanguinaccio. Un’altra variante molto famosa è con il pollo. Si taglia a pezzetti e si mette in padella con aglio, cipolla, peperoncino, succo di limone, vino secco e salsa criolla. Dopo circa 25 minuti il piatto è pronto.
E naturalmente, come dice la canzone, niente di meglio che accompagnarlo con yuca bollita: secca ma tenera, così il quimbombó “scivola” bene. Tra i sapori forti e il doppio senso giocoso, questo è un altro esempio di come la musica e la cucina a Cuba si uniscono con grazia, sapore e ritmo.
“Bacalao con pan”, un piatto con una storia musicale

Una delle canzoni più belle e famose è “Bacalao con pan”, scritta da Chucho Valdés. Registrato dal gruppo Irakere nel 1974, questo brano ha cambiato la musica da ballo, aggiungendo i tamburi batá e mostrando l’influenza africana nei suoi ritmi.
Ma oltre alla musica, la canzone parla anche di un piatto semplice con tanta storia. Il baccalà è stato per secoli un piatto importante per gli schiavi neri a Cuba e col tempo è diventato un ingrediente comune in molte cucine dell’isola.
Una ricetta molto famosa è il Bacalao a lo Rancho Grande. Prima si toglie la lisca e si taglia il pesce a pezzettini, poi si mette su una teglia unta e si copre con una salsa fatta con burro e latte evaporato, che si cuoce a fuoco lento finché non diventa densa. Si aggiungono cipolla e paprika a fette e si mette in forno per circa 20 minuti. E naturalmente, come dice la canzone… niente di meglio che accompagnarlo con il pane!
“El negro está cocinando”, un mix di musica e cucina
Per finire questo viaggio musicale e di cucina in modo allegro e pieno di ritmo, non poteva mancare “El negro está cocinando”, una delle canzoni più divertenti dei Los Van Van, che si trova nel loro famoso album Llegó Van Van (1999). La voce unica di Pedrito Calvo, famoso musicista cubano, rende questa canzone speciale, che racconta una storia che molti potrebbero conoscere.
Qui, il protagonista è un uomo divorziato che la domenica cucina per passione. La cucina diventa il suo rifugio, ma anche il suo modo di conquistare… perché non tarda ad arrivare il gruppo di vicine che, con tutta l’intenzione, cercano di assaggiare “il suo condimento”.
“Non bussate alla mia porta,
Il nero sta cucinando.
La carne è in acqua.
e la yuca si sta ammorbidendo…”
E così, con carne arrosto, yuca e banana come protagonisti, il testo mescola cibo, ritmo, umorismo e doppio senso, stile tipico della musica popolare cubana.
L’ora della frutta: sapori dolci e suoni caraibici
Dopo un buon piatto e un buon ritmo, arriva l’ora della frutta, quel momento tropicale in cui la musica cubana diventa più dolce con i colori, i profumi e i sapori dei Caraibi.
Molte canzoni parlano di queste cose buone della natura. Basta ascoltare “Las frutas del Caney”, dove il mango e il mamey “de bizcochuelo” diventano versi succosi che ci fanno sentire come se fossimo nei campi dell’oriente cubano.
Dall’altra parte del paese arriva “Guayabita del Pinar”, un omaggio al piccolo frutto dell’ovest cubano che dà origine a una bevanda locale e buonissima, simbolo di Pinar del Río.
Così, a Cuba, anche la frutta canta. Perché qui tutto diventa musica: da un fuoco acceso alla dolcezza di un mango maturo.
Conclusione

La musica non è solo una parte della cultura cubana: è la sua anima, quello che la fa sentire viva, il suo modo di esprimersi che tutti capiscono. Dalla musica al ballo, ogni ritmo cubano mostra la storia, la creatività e l’amore del popolo che lo suona.
Grazie alle sue radici africane e cubane, alla sua forza mista e alla sua energia infinita, la musica cubana ha conquistato il mondo. Ma se c’è un posto dove si sente più viva che mai, è nella sua terra d’origine. In ogni angolo dell’isola, in una piazza, in un bar o in una casa particular, può nascere un concerto spontaneo che emoziona più di qualsiasi spettacolo programmato.
Per questo, se vai a Cuba, lascia che la sua musica dal vivo ti trasporti, senti i tamburi, balla con la gente, impara a conoscere gli strumenti cubani e scopri tutti i modi in cui i ritmi cubani fanno parte della musica di ogni giorno.
E se vuoi continuare a scoprire questo viaggio sensoriale e culturale, ti invitiamo a seguire il nostro blog, dove condividiamo altre storie, canzoni, luoghi, sapori ed esperienze per vivere Cuba e altre destinazioni con tutti i sensi.